domenica 22 gennaio 2012

Ogni donna uccisa è sempre la prima

Ogni anno in Italia muoiono, in media, un centinaio di donne: una ogni quattro o cinque giorni, uccise per mano di uomo che di quelle donne era il marito, il fidanzato, l'amante. Ma ogni morte sembra condannata a restare un episodio a sé, mai cumulabile, storicizzabile, non un fenomeno da analizzare, affrontare e combattere. Come se la violenza degli uomini sulle donne appartenesse a una dimensione a-storica, non mutabile, da sempre e per sempre data, un elemento immanente alla mascolinità. Che non si tramuta mai in allarme sociale e non interroga mai il genere maschile. Un dato su cui riflettere: negli anni più bui delle guerre di mafia o di camorra sono morti, come numero massimo, duecento uomini. Quegli assassinii non finivano, di volta in volta, in un trafiletto di cronaca nera; spesso guadagnavano le prime pagine, intere trasmissioni televisive, editoriali, centinaia di libri, editoriali, studi.
Non mi risulta che alla violenza sulle donne sia mai stata dedicata una trasmissione televisiva in prima serata.
La sproporzione è enorme oltre che eloquente.

2 commenti:

  1. Quando Alemanno varò il suo vademecum per la sicurezza io scrissi un post dal titolo Se la sicurezza è un lusso (http://www.ipaziaevviva.com/2011/07/se-la-sicurezza-e-un-lusso.html).. Lì per lì mi colpì solo il fatto che la parola lusso fosse abbinata a una cosa che secondo me doveva essere il minimo sindacale, poi, a rileggerla oggi, in effetti può essere interpretata anche come lapsus freudiano.. Sì, perché la sicurezza è un lusso politico, destinato (secondo loro) a una parte della popolazione che conta poco, vota meno, è meno presente nei luoghi che contano. Quindi, perché spendere risorse intellettuali e materiali ad esempio, per una legge che, come quella spagnola, ha ridotto drasticamente il femnomeno in pochi anni? Quindi, è vero, la sicurezza è un lusso, un lusso politico che non abbiamo mai potuto permetterci. Vorrei aggiungere però una cosa. Perché in questo commento dici una cosa fondamentale: perché gli uomini non si interrogano mai sulla violenza sulle donne? Perché pensano che non li riguardi? Sempre il post di cui parlavo, concludeva dicendo: «Perché, mi e vi chiedo, non fate un bel bignamino, dalla copertina blu questa volta, per insegnare, questo sì, insegnare quanto sia abberrante per voi stessi la violenza su una donna?». Ecco appunto, forse dovremmo scriverlo noi per voi e noi ribaltare la questione. Perché la violenza sulle donne non è altro che l'evidenza più palese di come gli uomini siano messi maluccio...

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  2. Se i mass media trascurano questi argomenti di fondamentale importanza, dobbiamo cercare di diffonderli almeno tramite la rete. Nei nostri spazi cerchiamo di creare quotidianamente occasioni di confronto e dibattito, perché solo attraverso l'informazione e la condivisione possiamo realmente portare a galla questo problema da troppi ignorato. Le violenze si manifestano ogni giorno, nel silenzio generale, e spesso gli artefici sono le persone più vicine alle donne, coloro che anzi dovrebbero difenderle e manifestare soltanto amore.Condanniamo questi episodi e ti ringraziamo per questo post, lo diffonderemo sulle nostre pagine Facebook e Twitter.

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